
Obbligati dal lockdown e la pandemia, sempre più italiani si sono approcciati al mondo del digital. Questo era un fatto ovvio, da me previsto più di un anno fa, e il processo della digitalizzazione ha riguardato tutti i tipi di azienda. Un settore in particolare ha fatto registrare grandi numeri, alzando l’asticella dove fino a un anno fa i numeri erano molto più bassi. Ecco allora che sono nati moltissimi ecommerce alimentari, siti web che permettono di fare la spesa in sicurezza, puntando magari su merce difficile da reperire nei negozi fisici. Maggiore offerta ha generato molta più domanda, così solo nel 2020 c’è stato un incremento di acquisto di prodotti alimentari online del 70% addirittura.
Cos’ha trainato maggiormente la crescita degli ecommerce alimentari?
Vendita di alimenti freschi, secchi e alcolici è ciò che rischia di aver segnato un solco che porterà l’attività tradizionale a collassare, in favore soprattutto di chi sul web c’era già da prima del lockdown ma anche di chi si è adattato. I numeri sono spaventosi: l’enogastronomia online ha fatturato, in stima, quasi 600 milioni di euro; il food delivery più di 850 milioni, con l’aiuto anche di grandi ristoranti stellati che hanno studiato strategie di Marketing Digitale per esportare online la propria attività.

Senza ombra di dubbio, un ruolo fondamentale è stato giocato da copywriting e Social Media Marketing. Queste tecniche di promozione che hanno permesso, in alcuni casi, di portare anche quattro punti percentuali in più di vendite ad attività nel settore che prima faceva registrare un 1% di conversioni per numero di visite. Questo dato esalta il valore di un metodo come l’Inbound Marketing, che mira a portare valore all’azienda con una minima spesa.
Conclusione.
L’ecommerce alimentare si pone come la risposta per tutte quelle attività, come il piccolo negozio di quartiere, che hanno subito e continuano a sopportare il peso di una crisi molto forte e profonda. Uno shop online si prospetta come la possibilità di completare un quadro aziendale e, soprattutto se forte di prodotti di nicchia e quasi esclusivi, di darle la possiblità di aprire i propri orizzonti e puntare a un mercato molto più concorrenziale ma indubbiamente molto più grande.