
In seguito all’inizio della pandemia si registra in Italia una forte tendenza a investire online. Così sono aumentati esponenzialmente i siti di vendita, i famosi e-commerce, che permettono di vendere in tutta Italia, anche oltre, con numerosi vantaggi per le aziende. Quindi c’è stato un netto avanzamento dello stato di digitalizzazione nazionale, il quale ha sviluppato maggiore consapevolezza nei confronti del settore. Tuttavia c’è bisogno di tempo e soprattutto lavoro per ottenere risultati con un sito proprio, ecco allora la necessità di conoscere quelle metriche ecommerce che ci permettono di giudicare l’operato e migliorarlo.
Da dove iniziare per esprimere un giudizio e migliorare le vendite nel medio e lungo periodo?
A quali metriche ecommerce riferirsi per aumentare le vendite?
In un’ottica di Inbound Marketing, le metriche ecommerce di cui tenere conto, dal mio punto di vista, sono almeno sei.
- La frequenza di rimbalzo;
- Il tasso di conversione;
- L’abbandono del carrello;
- Il rapporto tra nuovi e vecchi clienti;
- Gli iscritti alla newsletter;
- Il numero di recensioni.
Tutti questi sono metri di misura per l’ecommerce, per determinare il grado di qualità del lavoro di chi se ne occupa e permettergli di migliorare.
Vengo ad analizzare e illustrarli, velocemente, uno per uno.

Cosa vogliono dire queste metriche?
La fequenza di rimbalzo è la relazione fra i visitatori del tuo sito e coloro che lo hanno abbandonato dopo aver visitato una sola pagina. Avere una bounce rate alta non vuol dire che il sito sia scarso, quanto che, presumibilmente, le persone non abbiano trovato proprio quello che cercavano. Un miglior Content Marketing migliorerebbe la situazione.
Migliorare questo aspetto porterebbe a maggiore conversione. Il tasso di conversione è il rapporto fra i visitatori e gli acquirenti: visitatori diviso vendite. Il numero ottenuto tende ad essere basso, però una strategia di Inbound Marketing può regalare numeri percentuali al tuo sito, puntando su un pubblico più targettizzato.
E chi non acquista? Potrebbero essere persone che abbandonano il carrello senza terminare l’ordine. Innanzitutto è necessario avere un pulgin che permetta di recuperare i carrelli abbandonati; se poi la percentuale di carrelli abbandonati è troppo alta, sarebbe il caso di capire il perché. Accesso troppo complicato, metodi di pagamento dubbi, prezzo troppo maggiorato dalla spedizione e tempi troppo lunghi, esempi di fattori che possono spingere ad abbandonare il carrello.
Un’altra delle metriche ecommerce di cui tener conto è il rapporto fra vecchi e nuovi clienti. Clienti che tornano ad acquistare vuol dire averli fidelizzati, aver fornito una buona esperienza. Tanti si concentrano sulla Lead Generation, pochi a come fare in modo che qualcuno torni ad acquistare.
Ecco quindi la newsletter. L’Email Marketing è fondamentale, ti permette di fare tua l’attenzione del cliente, dunque spingerlo a tornare a comprare.
E per i nuovi? Uno strumento fondamentale sono le recensioni, i famosi feedback. I testimonial persuadono nuovi clienti, per questo bisogna incentivare i vecchi a lasciare opinioni. Il rapporto fra recensioni e acquisti è pari a 1/10, per cui bisogna stare tranquilli perché, seguendo la media, pian piano i feedback arriveranno.
Conclusione.
Ritieni, analizzando questo metriche ecommerce per il tuo sito, di essere in una buona situazione? Se anche così fosse avresti sicuramente la possibilità di migliorare. Da questi punti fondamentali può nascere una strategia vincente di Digital Marketing, la quale ti permetta di migliorare le vendite e quindi accrescere costantemente il tuo fatturato.
Verrà da sè che, se anche è ovvio che chiunque voglia migliorare i propri numeri, per farlo ci sarà bisogno di un professionista che abbia ben chiara la strategia da mettere a punto. Sei pronto per affidarti a chi è competente e far decollare il tuo sito secondo le giuste metriche ecommerce?