
Quando lanci una campagna pubblicitaria, apri un Website o delle presenze Social professionali, ti capiterà di essere contattato da fantomatici professionisti. Costoro promettono risultati mostrandoti numeri da capogiro quanto al seguito che possono vantare e allora si propongono di “aiutarti”. Con ogni probabilità il loro lavoro potrà anche portarti un risultato apparente ma se non conosci le KPI, acronimo inglese di Indicatore Essenziale di Performance, non potrai giudicare.
Indicatore essenziale di performance. Davvero sai di cosa si tratta?
I KPI sono praticamente indicatori che misurano, in maniera assolutamente oggettiva, i risultati di un investimento. Ti renderai conto che senza conoscere i KPI non potresti mai farti un’idea precisa della bontà o meno del lavoro svolto.
A seconda dell’obiettivo ci sono innumerevoli KPI, qui ne elencheremo solo alcuni che possono ritenersi fondamentali in ogni occasione:
- I Leads;
- I Leads qualificati;
- I ROMI;
- I Referral Program;
- La Brand Awareness;
- Le recensioni;
- Il costo di acquisizione del cliente;
- Il Customer Lifetime Value.
Gli indicatori
Monitorare i Leads è di fondamentale importanza. Si tratta di sapere, periodicamente, quanti contatti sono stati raccolti dalla campagna di Marketing.
Fra questi solo alcuni tuttavia dimostrano un certo livello di coinvolgimento ed ecco quindi i Leads qualificati. Calcolare la percentuale di questi contatti sul totale è molto agevole: Leads qualificati / Leads totali moltiplicato per 100.
Ordunque ecco i ROMI. Differiscono dai ROI perché mentre questi calcolano il ritorno dall’investimento totale, i ROMI vanno ad analizzare il solo rientro figlio di operazioni di Marketing vere e proprie. Pensiamo ad esempio a una campagna di Advertising. In questo caso il calcolo è un po’ più lungo ma ugualmente semplice: entrate dal marketing – costo delle merci – spese di Marketing / spese di Marketing moltiplicato per 100.
Per quanto riguarda la misurazione delle performance, un ruolo importante lo ricoprono i Referral Program. È come se un nostro amico parlasse a qualcun altro di noi reindirizzandolo. Un’arma potentissima. Tracciare questo mezzo è molto semplice, basta utilizzare Google Analytics e analizzare le varie fonti di conversione.
La Brand Awareness misura la popolarità di un brand. Già in un altro articolo mi sono preoccupato di spiegare quanto è semplice studiare questo aspetto tramite Google Trends e Google Alert.
Ognuno, azienda o libero professionista, dovrebbe poi incoraggiare a lasciare recensioni. Vi sono strumenti che permettono di raccoglierle tutte in un’unica scheda e analizzarne la crescita periodo per periodo.

Prima o poi ti chiederai, in chiave performance, quanto ti costa effettivamente acquisire un cliente. Importo speso / numero di nuovi clienti guadagnati tramite una campagna. Questo è il calcolo da fare per sapere effettivamente quanto ci è costato ogni nuovo cliente.
Infine il Customer Lifetime Value, trattasi della quantità di entrate che ogni cliente porta all’azienda. Sapendolo calcolare saprai bene, ad esempio, di quanti clienti hai bisogno per arrivare a creare un profitto. Anche in questo caso il calcolo è agevole: entrate dal cliente in un anno moltiplicato per la durata della relazione con il cliente in questione – il costo di acquisizione del cliente.
Conclusione
Con queste tecniche di misurazione saprai muoverti meglio e non correrai il rischio di lasciarti ingannare da chi vende inutili numeri che non rappresentano conversioni ma magari semplice pubblico disinteressato.
Spero tu abbia trovato utile questo mio articolo, se così fosse lasciami pure un commento!